Come diventare Operatore Socio Sanitario

Come diventare Operatore Socio Sanitario

Maggio 10, 2019 Off Di Admin Offerte

Come diventare operatore socio-sanitario

Quella dell’operatore socio-sanitario (detto più brevemente OSS) è una figura diversa dall’infermiere, ma altrettanto importante sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. E come per gli infermieri il mestiere è regolato da specifici corsi di formazione professionale e prevede un regolare contratto in base a quello nazionale per la categoria.

Operatore socio-sanitario come funziona?

Scendiamo più nel dettaglio e vediamo anzitutto quali sono in genere i compiti dell’operatore socio-sanitario, indifferentemente se lavori in un ospedale o clinica pubblica oppure nel settore privato. In linea di massima si tratta di un lavoro adatto ad entrambi i sessi che può cominciare una volta compiuti i 17 anni di età, quella minima richiesta per frequentare i corsi professionali espressamente dedicati alla categoria.

In concreto l’operatore socio-sanitario svolge:

  1. Una funzione di supporto per tutte le attività infermieristiche e sanitarie in reparto,
  2. È di aiuto al malato nelle normali attività di pulizia e igiene personale,
  3. Funge da intermediario tra la persona malata che segue e i suoi familiari,
  4. Lavora di comune accordo sia con  gli assistenti sociali (o chi per loro) che con il personale sanitario affinché si realizzino concretamente i piani assistenziali.

É importante infatti specificare che se normalmente gli OSS lavorano in ospedale o strutture di degenza, in realtà allo stesso modo possono svolgere la loro funzione anche nelle case dei privati.

Succede quando la Asl riconosce ad un malato l’assistenza domiciliare, nella quale è anche compreso l’intervento di un operatore socio-sanitario per più ore e più giorni a seconda di quanto stabilito.

Quindi l’OSS può prestare la sua opera anche in residenze di soggiorno per anziani, in comunità alloggio oppure ancora in centri diurni, oltre che nelle strutture ospedaliere.

I passaggi su come diventare operatore socio-sanitario

Come si diventa operatore socio-sanitario?

Il primo passo fondamentale è quello della formazione professionale, che si può dimostrare tramite un attestato specifico rilasciato al termine di un corso specifico. Per accedere, oltre ad aver compiuto 17 anni si deve essere in possesso della licenza media.

I corsi formativi solitamente vengono tenuti con cadenza periodica direttamente dalle Regioni, oppure da specifici enti territoriali che siano comunque stati riconosciuti come abilitanti. La loro durata non è specificamente codificata ma solitamente prevedono un percorso di formazione non inferiore alle 1000 ore complessive che comprendono sia la parte teorica che quella pratica, prima di un esame finale che determinerà la concessione dellattestato di qualifica valido in tutte le regioni italiane indipendentemente da dove è stato ottenuto.

Da chi sono tenuti i corsi? Che durata hanno?

Normalmente i corsi per Oss sono tenuti da professionisti del settore. Essi vengono divisi in lezioni teoriche nelle quali viene insegnato tutto quanto tornerà poi utile nel lavoro,  è tirocinio in affiancamento ad un tutor che aiuterà a mettere in pratica quanto viene insegnato.
Infine un esame nel quale il futuro OSS dovr
à dimostrare in concreto di avere tutte le basi occorrenti per il mestiere.

I corsi possono essere giornalieri, settimanali, anche in orario serale e nei weekend, a seconda di come sono organizzati dall’ente formatore. Ma in tutti c’è l’obbligo di frequenza, come si trattasse di un esame universitario. Inoltre possono essere a titolo gratuito, se a sovvenzionarli è il pubblico, oppure a pagamento, con formule e prezzi variabili.

 

Quando guadagna un operatore socio-sanitario?

Ceniamo ad un altro capitolo importante, quello dello stipendio. Quello dell’operatore socio-sanitario è un lavoro dipendente, con una retribuzione stabilita dal Contratto Nazionale di categoria che lo regola sie negli importi minimi che nei massimi, che stabilisce turnazioni e periodi di ferie oltre a tutti i contributi previsti.

C’è una fondamentale distinzione però: il dipendente pubblico infatti deve avrà un contratto con la Sanità Pubblica, e lo stipendio lordo in media pari a circa 1500 euro al mese, ai quali devo essere aggiunti gli indennizzi i supplementi dei festivi o per la qualifica professionale raggiunta.

Diverso è il discorso per il privato, perché in quel caso dipende dai Contratti Collettivi delle singole strutture che assumono e del tipo di lavoro che viene richiesto. Il contratto più comune in questo caso è quello delle cooperative sociali che prevede un compenso minimo di poco inferiore ai 1400 euro mensili.