Servizio militare per giovani: scopriamo di cosa si tratta

Servizio militare per giovani: scopriamo di cosa si tratta

Marzo 29, 2019 Off Di Admin Offerte

Alcuni giorni fa, la Camera dei Deputati ha approvato una prima proposta di legge che prevede una sorta di breve servizio di leva militare riservato a diplomati giovanissimi. In molti lo definiscono come una sorta di mini naja, quasi con una connotazione negativa.
Eppure, il suo scopo non sembra essere solo quello di imporre la disciplina ai ragazzi, ma ben altro.

In cosa consiste la nuova legge sul servizio militare per giovani?

La legge che è passata per la prima volta sotto il vaglio della Camera prevede la creazione di percorsi formativi militari dalla durata pari a 6 mesi. Possono prendere parte a tale progetto tutti i ragazzi italiani tra i 18 e i 22 anni d’età, su base volontaria.

I deputati l’hanno approvata quasi all’unanimità, con l’eccezione di Liberi e Uguali.

Ciascuno dei giovani viene smistato presso Istituti e Comandi per essere indirizzato verso una cultura basata sull’amore per la Patria, sul senso del dovere e sulla protezione delle istituzioni.
Non solo la permanenza in una classica caserma operativa. Dunque, ma anche la capacità di prendere parte a corsi di e-learning e approfondimenti sulla vita di comunità.

Come si articolano i sei mesi di servizio militare per giovani

Oltre alle attività tipiche di un servizio di leva, le reclute temporanee possono essere condotte presso strutture addestrative dei Carabinieri e delle Forze Armate. Il breve corso non prevede alcuna retribuzione, ma serve agli studenti per maturare crediti universitari e acquisire punteggio in vista di eventuali concorsi.

Non mancano, inoltre, momenti dedicati alla teoria, durante i quali ogni cittadino può comprendere fino in fondo il valore civico della patria e delle istruzioni democratiche mediante gli strumenti militari. Al tempo stesso, ampio spazio viene riservato alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione fino alla conoscenza delle principali minacce per la sicurezza nazionale ed estera e ai sistemi di difesa cibernetica. Ora la parola passa al Senato.