Funzionario Furbetto della legge 104 : prende permessi ma per andare a funghi

Funzionario Furbetto della legge 104 : prende permessi ma per andare a funghi

Giugno 19, 2019 Off Di Admin Offerte

Furbetto della 104 al comune di Merano: prende permessi ma per andare a funghi

Uno dei tanti furbetti italiani della legge 104 è uno dei funzionari del comune di Merano. L’uomo prende i permessi a lavoro non per assistere il proprio parente che si trova in una situazione di disabilità ma, bensì, per raccogliere funghi.

 

Cos’è la legge 104?

La legge 104 è nata per garantire assistenza e diritti a tutte quelle persone affette da handicap, inoltre, tutela chi vive con loro e li aiuta ad affrontare la vita di tutti i giorni.

La legge in esame riconosce, a tutti quei soggetti che vivono con una persona non autosufficiente, la possibilità di chiedere, a lavoro, permessi retribuiti per assistere, per l’appunto, il proprio parente o affine. Questi ultimi rientrano nella previsione normativa solo se sono ricompresi entro il III grado di parentela.

Il lavoratore può quindi ottenere massimo tre giorni di permesso al mese per assistere il parente. Tali assenza saranno retribuite dall’istituito di previdenza sociale.

 

Furbetto della legge 104: Il caso del funzionario di Merano

L’ufficio del personale del comune di Merano dopo varie segnalazioni giunte, anche in maniera anonima, ha deciso di far svolgere delle indagini alla Polizia di Stato.

Le forze dell’ordine hanno appurato che il funzionario comunale durante le ore di permesso per la legge 104, invece di assistere il proprio caro, andava a raccogliere funghi sulle montagne o svolgeva azioni diverse dall’assistenza.

L’ufficio del personale del comune ha deciso così di segnalare quanto successo all’Inps e in concomitanza ha avviato una procedura di sanzione disciplinare.

 

Come avrà reagito il funzionario “furbetto”?

Il funzionario di Merano, dopo un anno da quanto successo, ha deciso di rivolgersi al giudice del lavoro per contestare i provvedimenti presi contro di lui e chiederne l’annullamento.

Questi vuole, quindi, “ripulire” la propria immagine ma anche evitare di pagare la sanzione che gli è stata attribuita.