Come aprire un e-commerce? Adempimenti, costi e tempi per avviare un negozio di vendita online.

Come aprire un e-commerce? Adempimenti, costi e tempi per avviare un negozio di vendita online.

Aprile 12, 2020 Off Di ImpresaFormazioneOccupazione.it

Come aprire un e-commerce? Adempimenti, costi e tempi per avviare un negozio di vendita online.

In questo articolo trattiamo un tema molto importante: gli adempimenti specifici per avviare un’attività di business in e-commerce. Lo faremo in collaborazione con lo Studio Marino del Dottore Commercialista Raffaele Marino.

Lo sviluppo dell’e-commerce negli ultimi anni ha conosciuto una forte accelerazione per via di diversi motivi:

  • in primo luogo il maggior numero di persone connesse ad internet;
  • il maggior tempo passato su internet dalle persone (consumatori);
  • i bassi costi connessi allo sviluppo di un sito e-commerce;
  • lo sviluppo di servizi di logistica, e la possibilità di vendere facilmente anche all’estero, potendo così anche le imprese imprese di piccola dimensione, ampliare il proprio raggio d’azione oltre i confini nazionali, intraprendendo processi di internazionalizzazione.

Benché tutti questi elementi depongano a favore dello sviluppo di un canale di vendita in e-commerce, non bisogna dimenticare che esistono tutta una serie di adempimenti dettati da norme specifiche. La violazione di tali adempimenti comporta l’applicazione di sanzioni che possono essere molto salate, pertanto meglio conoscere in anticipo la normativa, per evitare multe da parte delle autorità competenti.

La forma giuridica per un e-commerce: ditta individuale, società di persone o società di capitali ?

Non esiste una forma giuridica più o meno adatta per vendere tramite un e-commerce. Infatti la scelta della forma giuridica dipende da diversi fattori, tra i quali:

  • dimensione del business
  • struttura dei costi
  • compagine imprenditoriale
  • ammontare degli investimenti programmati
  • utili attesi.

Si può partire da una forma minimale, come ad esempio l’impresa individuale, ed inoltre, al ricorrere di determinati requisiti, si potrà accedere la regime forfettario. Se gli investimenti sono più cospicui, magari con la presenza di più soci allora si potrà optare per una società di capitali ( SRL , SPA ) o di società di persone ( SNC , SAS ).

Gli adempimenti necessari per aprire un e-commerce

Trattandosi di un’impresa vera e propria, anche per l’attività di e-commerce sono previsti adempimenti fiscali e civilistici. In primo luogo andrà richiesta partita IVA e nel modulo andrà specificato anche il dominio del sito internet utilizzato per vendere online. Il dominio del sito internet potrà essere di proprietà, se appositamente sviluppato per il proprio e-commerce oppure di proprietà di terzi, come i negozi nei vari marketplace come E-Bay, Amazon, Etsy.

Nel primo caso la partita IVA poi dovrà essere riportata nel sito internet, di solito a fondo di ogni pagina. Nel secondo caso andrà specificata la ragione sociale nella pagina della “pagina negozio” all’interno del Marketplace.

Per ciò che concerne gli adempimenti civilistici, si parte dall’iscrizione alla camera di commercio, con deposito dell’atto costitutivo nel caso in cui l’impresa sia in forma societaria. Inoltre sul sito internet dovranno essere riportate le informazioni circa l’iscrizione al REA, la sede dell’impresa. Nel caso delle società di capitali dovrà essere riportato il capitale sociale, e l’ammontare del capitale sociale versato.

La Normativa Privacy per un sito e-commerce

Vedendo su internet, saranno raccolti dati circa gli utenti che navigano, gli utenti che iscrivono al sito e-commerce, ad esempio per newsletter, o per beneficiare di sconti ed iniziative. Inoltre saranno raccolti anche dati relativi agli acquisti effettuati dagli utenti. La raccolta di questi dati, ed il loro conseguente utilizzo deve essere oggetto dell’informativa privacy. Come si può intuire, l’informativa privacy varierà da sito a sito, non esistendo un’informativa privacy standardizzata. Le sanzioni possono essere molto salate in caso di mancato rispetto di tale normativa.

Risoluzione Online delle Controversie ( ODR : Online Dispute Resolution )

Si tratta dell’informativa che deve essere fornita ai consumatori circa la possibilità di risoluzione delle controversie extragiudiziale. Infatti le imprese possono accedere a questi sistemi di risoluzione, su base volontaria, evitando in questo modo che in caso di controversie si debba adire la giustizia ordinaria. La giudizia ordinaria è infatti quasi sempre può lenta e più costosa. Nel caso in cui non aderiamo a sistemi di risoluzione extragiudiziale, allora dovremo dare l’informativa al cliente che esiste una piattaforma europea per la risoluzione delle controversie extragiudiziale. L’informativa è data introducendo un link all’interno del sito internet, in un’area visibile.

Normativa tutela del consumatore

Si tratta di una normativa molto importante da osservare per chi intende vendere online. La normativa sulla tutela del consumatore ha origine europea, ed è stata realizzata per evitare che i consumatori che effettuassero acquisti a distanza potessero essere in qualche modo danneggiati dal venditore. Questo a causa della cosiddetta asimmetria informativa. Infatti nelle vendite a distanza, non avendo la possibilità di valutare fisicamente il prodotto, il consumatore può essere tratto in inganno dalle informazioni fornite dal venditore. Ad esempio attraverso il catalogo, o come più spesso avviene oggi, attraverso le informazioni presenti sul sito di commercio online.

noltre la volontà del legislatore, attraverso la tutela dei consumatori è quella di evitare delle pratiche commerciali aggressive, o scorrette. Pertanto nel momento in cui decidiamo di avviare un sito e-commerce, dovremo verificare che i prodotti e le condizioni contrattuali siano conformi alla normativa sulla tutela del consumatore.

Finanziamenti pubblici per aprire un e-commerce

Si tratta di una normativa introdotta recentemente, precisamente nel 2018. Riguarda un obbligo informativo che deve assolto tramite sito internet. Tale obbligo in realtà riguarda tanto i siti ecommerce, quanto i siti vetrina.
In particolare, se un’impresa ha beneficiato di finanziamenti pubblici, ad esempio di finanziamenti regionali (quali ad esempio finanziamenti per l’imprenditoria giovanile, o ancora finanziamenti per la digitalizzazione di impresa, ecc…) dovrà darne informativa sul proprio sito internet.

L’importanza di questo obbligo risiede nelle sanzioni. Infatti qualora l’impresa abbia omesso l’informativa relativa ai finanziamenti pubblici nel proprio sito internet, sarà applicata una sanzione fissa di 2.000€, più una sanzione accessoria. La sanzione accessoria consiste nell’obbligo di pubblicare l’informativa sul sito internet. Se trascorsi 90 la sanzione di 2.000 euro non è stata pagata, e non si è proceduto a pubblicare l’informativa sul proprio sito internet, allora, quale sanzione definitiva sarà applicata la revoca totale dei finanziamenti ricevuti.

Conclusioni

Anche qualora la nostra impresa sia operativa solo online, non dobbiamo dimenticarci che si tratta di una vera e propria impresa. Vanno quindi vanno osservati tutti gli obblighi fiscali. Oltre agli obblighi fiscali che gravano sulla generalità di imprese e professionisti, vi sono tutta una serie di adempimenti ed obblighi, in particolare informativi, che caratterizzano il commercio online ed in particolare il sito e-commerce, a partire dalla comunicazione che deve essere effettuata entro 30 giorni all’agenzia delle entrate. Per tale motivo è sempre preferibile affidarsi ad un commercialista specializzato in e-commerce, che possa affiancarci sia per gli obblighi fiscali “tradizionali”, sia per tutti gli adempimenti specifici che caratterizzano il commercio online.