Come diventare un ristoratore: requisiti per aprire un ristorante, aspetti fiscali, costi, finanziamenti e gestione

Febbraio 18, 2021 Off Di Redazione

Aprire un ristorante è pensiero di molti, ma ci sono dei requisiti da possedere per diventare un ristoratore, oltre la passione per questo lavoro e i buoni propositi.

Facciamo chiarezza allora sui requisiti da avere per aprire un ristorante, tutti gli aspetti fiscali, i costi, i finanziamenti da poter ottenere, oltre che il funzionamento della gestione.

I requisiti

Se si vuole aprire un ristorante ci sono dei requisiti da possedere.

Questi sono di 2 tipologie:

  • Morali
  • Professionali

Per requisiti morali si intendono quelli riguardanti l’aspetto dell’onorabilità, ovvero le persone dichiarate dalla legge come delinquenti abituali, o comunque tutti coloro che hanno avuto una condanna con detenzione pari o superiore a 3 anni.

Per requisiti professionali, invece, si intendono:

  1. Maggiore età;
  2. Possesso di certificazione del corso SAB: formazione che dipende dalle associazioni di categoria in base alla propria zona e cui costi variano dai 600 euro agli 800 euro, con esame finale. Ricordiamo però che non si tratta di una certificazione obbligatoria se si ha già avuto esperienza nel settore alberghiero o della ristorazione più in generale;
  3. Aver esercitato almeno 2 anni, pure se non continui, attività di ristorazione, anche come dipendente;
  4. Possedere almeno il diploma di scuola superiore, con studi che abbiano previsto materie di commercio e/o preparazione di alimenti;

Ovviamente questi ultimi requisiti devono essere certificati allo Sportello Unico delle Imprese, procurandosi la modulistica presso le camere di Commercio.

Quali sono i requisiti per il pubblico esercizio?

Per quanto riguarda i pubblici esercizi, devono avere anche loro delle specifiche per essere adibiti a ristorante, che variano da regione a regione ovviamente, in base alle norme.

I requisiti che potremmo considerare più generici e validi sempre sono:

  • Urbanistici ed edilizi: vincoli paesaggistici e storici, metratura idonea;
  • Destinazione d’uso preferibilmente commerciale;
  • Requisiti tecnici: sicurezza sul lavoro e idoneità sanitaria;
  • Manuale HACCP redatto da un professionista;

Aspetti fiscali

Per diventare ristoratori bisogna avere la Partita Iva, ovviamente se si tratta di un’impresa individuale, mentre è necessario costruire un’azienda nel caso in cui si decida di unirsi ad altre persone.

In sintesi bisogna possedere:

  • Iscrizione INPS e INAIL;
  • Licenza commerciale;
  • Segnalazione certificata di inizio attività – SCIA;
  • Diritti SIAE se nel locale viene messa della musica;
  • Comunicazione all’agenzia delle dogane in caso di vendita e/o somministrazione di alcolici;
  • Comunicazione Unica per la camera di commercio della propria provincia;
  • Iscrizione al CONAI;
  • Autorizzazione per l’insegna (rilasciata dal comune);

I costi

Considerando tutti gli adempimenti sopra citati, possiamo dire che i costi per aprire un ristorante si aggirano attorno ai 4000-6000 euro.

Escludendo ovviamente tutto ciò che riguarda gli investimenti in vista di:

  • Arredamento tecnico;
  • Attrezzatura;
  • Stoviglie e vettovaglie;
  • Costi personale;
  • Utenze;
  • Materie prime e di consumo;
  • Esterni;

Insomma, volendo fare un totale comprensivo di tutto, siamo sopra i 100.000 euro complessivi.

Ovviamente, si tende sempre a chiedere un finanziamento, vi sono diverse agevolazioni, che variano da regione a regione, e cambiano magari di volta in volta. Quindi sarebbe sempre meglio informarsi in base al proprio luogo di residenza, o comunque in base al luogo che si sceglie per l’apertura del ristorante.

Finanziamenti

Ricorrere ad un finanziamento è sicuramente la scelta più accreditata e dipende da regione a regione.

Ad esempio, per regioni quali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sono previsti dei finanziamenti ed incentivi ad hoc, ottenendo contributi a fondo perduto per il 50% e il restante a tasso agevolato.

Ovviamente bisogna sempre tenere conto del cambiamento delle direttive vigenti, regione per regione, che possono mutare nel tempo.

La gestione

Ci sono dei punti da tenere bene in considerazione per una gestione ottimale del proprio ristorante.

Questi possono essere riassunti in 5 domande che un ristoratore dovrebbe porsi per capire se sta procedendo nel verso giusto:

Sei al passo coi tempi?

Ogni ristoratore dovrebbe domandarsi se è attento al cambiamento delle regole del mercato, ai gusti e alle necessità della clientela. Tutto è sempre in continuo mutamento.

Sei un leader?

Essere un ristoratore vuol dire occuparsi di tutta la nave: cucina e sala. Niente deve sfuggirti, devi manovrare il timone e assumere la giusta posizione al comando.

Offri un’esperienza unica?

Il cibo e il servizio che offri nel tuo ristorante devono essere emozione e non solo alimentazione, bisogna saper regalare ricordi e sensazioni, oltre che sempre nuovi piatti.

Parlare al target giusto, lo stai facendo davvero?

Bisogna avere sempre in mente il target del cliente tipo che frequenta più spesso il nostro ristorante, solo così ci si può direzionare al meglio e non cadere nell’errore di voler accontentare tutti.

Hai mai vissuto il tuo ristorante da cliente?

Non si tratta solo di mangiare il tuo cibo, ma proprio di vivere una serata intera, osservando servizio, arredo etc… proprio come se si fosse un cliente estraneo, per capire davvero cosa pensi del tuo ristorante.