Come aprire un vivaio: requisiti, iter, costi e guadagni

Come aprire un vivaio: requisiti, iter, costi e guadagni

Ottobre 12, 2021 Off Di Redazione

Un bell’angolo di verde, un giardino curato, prati privati con decorazioni floreali d’ogni genere, spesso è tutto frutto del prezioso lavoro di un vivaio specializzato, che ne studia composizioni di piante e fiori.

Proprio per questo chi intende aprire un vivaio deve considerare anche e soprattutto sacrificio e pazienza, oltre che lo studio da effettuare per raggiungere tale obiettivo.

Vediamo oggi insieme: i requisiti, l’iter da seguire, i costi per aprire un vivaio e i possibili guadagni.

Indice

Requisiti

Il vivaio è un regime di coltivazione intensivo, non classificabile né come attività industriale e né come agricola.

L’attività di vivaio si può suddividere in 3 settori:

  • Orticolo: piante da orto;
  • Frutticolo: piante da frutto;
  • Forestale: piante da bosco e da foresta;

Un ampio spettro, al fine di proporre al cliente quanta più scelta possibile.

I requisiti per aprire un vivaio sono:

  • Diploma dell’Istituto tecnico agrario oppure aver frequentato un corso di formazione professionale;
  • Passione per le piante;
  • Autorizzazione per apertura attività da richiedere all’Ufficio Fitosanitario della Regione, tramite domanda in carta da bollo;
  • Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, decidendo il regime di apertura dell’attività, se commerciale (pianta acquistata e rivenduta) o agricolo (pianta coltivata e venduta). In quest’ultimo caso non vi è il bisogno di una licenza di commercio;

Iter

Vediamo meglio, passo per passo, l’iter burocratico per aprire un vivaio:

  1. Assoldare un commercialista, se non si conoscono perfettamente le norme in vigore nel settore;
  2. Se si hanno meno di 40 anni si può accedere agli incentivi a fondo perduto per l’avvio di un’attività agricola, ovvero fondi per lo sviluppo rurale messi a disposizione dall’Unione Europea;
  3. Richiedere all’ufficio Fitosanitario l’autorizzazione per aprire l’attività stessa (con domanda su carta da bollo, in allegato la planimetria catastale, il titolo di proprietà o contratto di affitto);
  4. Recarsi presso Agenzia delle Entrate e richiedere una Partita IVA;
  5. Ottenere una licenza di commercio, nel caso in cui si scegliesse di aprire un vivaio dedicato esclusivamente alla rivendita di piante;
  6. Occuparsi di allacciamento della corrente elettrica e dell’acqua;
  7. Procurarsi hardware e software, per la gestione interna dell’attività, e ovviamente il mobilio necessario per un piccolo studio interno di amministrazione;

Scegliere il locale

Importante la scelta del luogo dove aprire il vivaio, così come accade per qualsiasi altra nuova attività.

Il primo punto è quello di scegliere tra affittare un terreno o acquistarne uno di proprietà, ovviamente adatto a tale scopo, sia che si scelga un vivaio prettamente commerciale o solo agricolo.

Le caratteristiche del terreno da tenere in considerazione sono:

  • Destinazione d’uso adatta;
  • Possibilità di spazio, al fine di poterlo ampliare in futuro;
  • Inserito all’interno di aree industriali o comunque urbane, per avere più infrastrutture di supporto vicine;
  • Valido sistema intermodale: per avere quanta più clientela possibile;
  • Proprietà visibile e facilmente raggiungibile;
  • Lontano da altra concorrenza;
  • Comodo spazio di sosta attorno, per agevolare fornitori e possibili clienti;

Una volta trovato il terreno adatto, si procederà con l’allestimento degli spazi, e soprattutto la valutazione della luce, in caso si debba aprire un vivaio agricolo.

Scegliere poi un fornitore iniziale che non sia né troppo costoso, né troppo economico.

Puntare, soprattutto nei primi periodi post apertura, su pubblicità online e stradale, attraverso siti web e cartelli in affitto su strada. Consigliate anche offerte e primi lanci in promozione iniziale, per avviare al meglio l’attività.

Costi

L’investimento per l’apertura di un nuovo vivaio varia in base a diversi fattori, quali il genere di attività e quindi al locale di cui si necessita.

Se si parla di un locale commerciale, quindi adibito alla sola rivendita di piante, allora si dimezzeranno i costi relativi alla lavorazione e al locale stesso.

Mentre se si parla di un’attività di coltivazione, oltre che vendita, allora si avranno meno costi iniziali, ma saranno ovviamente maggiori quelli relativi alla produzione.

Per un’attività di sola commercializzazione, i costi saranno dai 15 ai 50 mila euro.

Per un’attività di produzione e vendita, i costi saranno molto maggiori, ma come anche maggiori i ricavi.

Guadagni

I guadagni di un vivaio dipendono da vari fattori, quali:

  • Geocalizzazione: il luogo in cui lo stesso si trova, se con più o meno richiesta;
  • Dimensione: quanto effettivamente è grande, quindi quanto può ospitare al proprio interno;
  • Bacino d’utenza servito: clientela;
  • Vicinanza ad altri vivai: che ne determina la concorrenza;

Per capire quanto effettivamente renda un vivaio, è necessario considerare il rapporto tra: superficie di vendita, quindi i metri quadri, e il fatturato raggiunto.

Questo è un panorama di linea generale:

  • Fatturato per mq: si va dagli 800 €/mq ai 1.200 €/mq;
  • Tempo di realizzazione: partendo da un 50% nel primo anni, un 75% nel secondo e un 100% a partire dal terzo;

Lavorare in Franchising

Un’alternativa particolarmente vantaggiosa, soprattutto a livello di investimento iniziale, è l’apertura di un vivaio in franchising.

Questo perché, come accade molto di frequente, quando si decide di aprire affidandosi ad una casa madre si hanno molti vantaggi e molte agevolazioni.

Vediamo i maggiori PRO:

  • Esclusività della zona d’azione;
  • Brand già conosciuto, quindi una buona fetta di clientela assicurata;
  • Corsi di formazione ed aggiornamento messi a disposizione dalla casa madre stessa;