Come diventare bagnino di salvataggio: mansioni, requisiti, formazione e guadagni

Come diventare bagnino di salvataggio: mansioni, requisiti, formazione e guadagni

Luglio 16, 2021 Off Di Redazione

La stagione estiva non da solo il via a vacanze e divertimento, ma anche a diverse possibilità ed opportunità professionali utili soprattutto per i giovani e coloro che cercano un piccolo lavoretto estivo.

Stiamo parlando della professione da bagnino di salvataggio. Uno dei tanti lavori stagionali che ovviamente ha i suoi pro e i suoi contro, in base alle esigenze personali.

Si tratta comunque di una figura professionale ormai riconosciuta dalla legge, che diviene obbligatoria nelle strutture balneari aperte al pubblico.

Ma vediamo meglio insieme: quali sono le mansioni specifiche di un bagnino di salvataggio, quali i requisiti da avere, quale la formazione per diventarlo e i possibili guadagni a cui si può auspicare.

Mansioni

Prima di tutto definiamo la figura dell’Assistente bagnanti come uno specialista che veglia sulla sicurezza di spiagge e piscine, o comunque stabilimenti marini o lacustri che siano.

Deve essere una persona esperta negli interventi di primi soccorso e soprattutto di primo intervento in acqua.

Questo perché il bagnino ha il compito di garantire la sicurezza dell’intera area, quindi anche vigilare sul comportamento dei bagnati e verificare che tutte le norme vengano rispettate, inclusa la salvaguardia dell’ambiente stesso.

Importante ricordare poi che il bagnino è il principale interlocutore  della Capitaneria di Porto e del 118 circa la sicurezza nella balneazione.

Vediamo ora, nello specifico e ai fini di legge, quali sono per la Federazione Italiana Nuoto le sue funzioni:

  • Prevenire incidenti in acqua;
  • Dare sempre il buon esempio con simpatia e sicurezza;
  • Intervenire in caso di incidenti in acqua attraverso tecniche di salvataggio e di primo soccorso (sempre in aggiornamento grazie a corsi periodici specifici);
  • Monitorare i comportamenti dei bagnanti in zona balneare;
  • Far rispettare le ordinanze della Capitaneria o comunque il regolamento della piscina;
  • Verificare le condizioni igieniche dell’ambiente (inquinamento della sabbia, nel caso di lidi, controllo chimico, nel caso di piscine);

Importante ribadire che il bagnino di salvataggio è responsabile dei bagnanti di fronte la legge, quindi ne risponde sia sotto l’aspetto civile che penale.

Quindi seguire corsi di aggiornamento e mantenersi in forma è fondamentale per svolgere questa professione al meglio, quindi per tutelare la sicurezza altrui.

Requisiti

Il fisico massiccio, come molti potrebbero pensare, non è in realtà una prerogativa per fare il bagno di salvataggio. Anzi, essere eccessivamente muscolosi può anche portare difficoltà nella libertà di movimento.

Meglio essere atletici e in forma, piuttosto che eccessivamente ‘palestrati’ proprio per la funzionalità di questa professione.

Piuttosto è necessario:

  • Avere ottime capacità natatorie;
  • Avere un fisico allenato e asciutto (non per forza muscoloso);
  • Avere spirito ed essere sicuri di se stessi;
  • Avere attitudine nel lavoro di squadra, soprattutto per le grandi spiagge dove raramente si lavora soli;
  • Essere buoni coordinatori;

Formazione

Ma come si fa a diventare bagnino di salvataggio?

Per diventare bagnino serve un attestato specifico, certificato di abilitazione da Bagnino di Salvataggio, e a seconda del corso frequentato si possono ottenere brevetti differenti:

  • Brevetto P: per la piscina;
  • Brevetto IP: per acque interne, come i laghi, e le piscine;
  • Brevetto MIP: mare, acque interne e piscine;

L’attestato si consegue frequentato un corso organizzato e gestito dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN), oppure dalla Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA).

Le prove da superare sono pratiche (nodi marinari, salvataggio a nuoto, primo soccorso, etc…) e tecnico teoriche.

Dopo il corso si consegue l’esame in base al brevetto corrispondente tra i 3 sopra citati, davanti a un ufficiale della Capitaneria di Porto nel caso in cui si tratti del brevetto più completo (MIP), oppure davanti un medico competente nel caso degli altri 2 (P e IP).

Per partecipare al corso l’età richiesta è tra i 16 e i 55 anni. Inoltre vi è una prova di ammissione pratica per entrarvi, che consiste nel:

  • Fare un tuffo da almeno 1 metro dal livello dell’acqua;
  • Nuotare a crawl per 50 metri;
  • Nuotare a rana per 25 metri;
  • Nuotare in uno stile a scelta per 25 metri;
  • Recupero di un oggetto ad almeno 3 metri di profondità;

Inoltre fondamentale munirsi del certificato di idoneità all’attività sportiva non agonistica, da parte del proprio medico sportivo.

Una volta superato l’esame avviene il Tesseramento. Solitamente la tessera come assistente bagnate dura 3 anni, dopo di che si deve rinnovare con prova pratica per verificare l’idoneità fisico-tecnica.

Guadagni

I bagnini in Italia sono pagati generalmente ad ore e dipende molto dalla località e dal tipo di spiaggia o piscina in cui ci si trova.

Mediamente si parla di 6-7 euro l’ora, con uno stipendio mensile che varia dai 1.300 euro al mese ai 1.800 euro al mese.

Vi sono poi delle eccezioni, come accade in diverse località più rinomate: alcuni turni giornalieri di 4 o 5 ore, in quel caso vengono pagati per anche 10 euro l’ora.

All’estero gli stipendi medi di un assistente bagnante sono più o meno gli stessi, ma in quel caso bisogna comunque far convalidare il proprio brevetto per validità estera.